Obiettivo di questo saggio è dimostrare come i termini “normale” e “patologico” non abbiano un significato assoluto. La distinzione tra i processi fisiologici e quelli patologici può essere fatta solo su un piano quantitativo, ma non qualitativo, non essendo il confine tra normale e patologico così netto. Ne deriva che il concetto di norma assume un valore statistico nell’ambito delle oscillazioni di diversi gradi di variabilità che debbono tenere conto delle interazioni tra l’ambiente interno ed esterno dell’organismo. Esistono evidenze cliniche e sperimentali che dimostrano che in campo biomedico il limite tra ciò che consideriamo normale e ciò che consideriamo patologico non è sempre così netto e assoluto. Possono sorgere condizioni in cui, apparentemente senza alcuna spiegazione, si passa da una condizione all’altra.
ARGOMENTI TRATTATI
- Sviluppo embrionale
- Sviluppo dei tumori
- Modello darwiniano della crescita dei tumori
- Origine embrionale del cancro
- Oncogeni e geni oncosoppressori
- Cellule staminali
- Microambiente
- Metastasi e vie di diffusione delle cellule metastatiche
- Transizione epitelio-mesenchimale
- Continuità tra normale e patologico
CARATTERISTICHE
Curatori/Autori
Domenico Ribatti
Professore ordinario di Anatomia Umana dal 2001 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari.
Nel 2008, l’Università di Timisoara (Romania) gli ha conferito la laurea honoris causa in Medicina e Farmacia. È autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali censite su PUBMed e di opere monografiche e collettive
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